GIULIANA  MUNDI

(05/10/1964    -    24/08/2012)

     

      Inaspettatamente, quando ancora l’estate era lungi dal suo declino, ci è giunta la notizia della scomparsa di Giuliana Mundi. Stimata da tutti per il suo carattere mite e gentile, svolgeva con zelo il suo lavoro di bibliotecaria presso la “Minuziano” di San Severo, il cui patrimonio librario aveva contribuito a valorizzare mediante accurate ricerche su incunaboli e “cinquecentine”. In precedenza aveva brillantemente conseguito la laurea in Lingue e Letterature straniere, finalizzando la sua ottima conoscenza dell’inglese all’approfondimento di specifiche tematiche nel campo della storia dell’arte. Questo aspetto peculiare e le indagini bibliografico-archivistiche  hanno costituito la cifra preminente del suo impegno culturale, che si è tradotto in saggi e relazioni, riferibili all’ambito territoriale della Capitanata.

       Giuliana Mundi aveva quindi ben meritato l’ingresso nella nostra Società di Storia Patria quale socia ordinaria, un ruolo che era stato anche di suo padre Benito, molto attivo (sino alla morte, agli inizi dello scorso anno) nella promozione di una molteplicità di eventi culturali. Questa continuità si riscontrava anche all’interno della Sezione di San Severo, di cui il padre aveva ricoperto la carica di Presidente;  Giuliana non solo ne faceva parte sin dai tempi della sua istituzione, ma come segretaria dell’attuale comitato direttivo rappresentava  per tutti i soci un sicuro punto di riferimento.

        In questa veste ha collaborato con me in piena sintonia, dopo la mia elezione a Presidente, dimostrandosi sempre pronta a consolidare la struttura organizzativa della Sezione ed a partecipare con spirito di feconda intelligenza alle iniziative in programma. Nulla lasciava presagire che tutto ciò sarebbe ben presto e imprevedibilmente finito, nella silenziosa tragedia di una malattia esplosa nel giro di poche settimane. Giuliana ha lasciato un grande vuoto, non solo per i suoi familiari, ma anche per tutti coloro che hanno avuto modo di conoscerla e di apprezzarne le molteplici doti, umane ed intellettive. Non aveva bisogno di esibizioni né avanzava pretese di alcun genere : le sue capacità infatti, pur celate entro una guaina di composta umiltà, erano largamente riconosciute e lodate.

     Oggi a noi non resta che onorarne la memoria, conservando come eredità preziosa, nell’ora dolorosa dell’addio, l’esemplare testimonianza della sua troppo breve esistenza.

       Pasquale Corsi

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